Ricordando…. Alda

La carne e il sospiro

Io sono la tua carne

la carne eletta del dal  tuo spirito.

Non potrai mai visitarmi nel giorno

prima che il puro lavacro del sogno

mi abbi incenerita

per restituirmi a te in pagine di poesia,

in sospiri di lunga attesa.

Temo per il mio dolore,

come la se tua dolcezza

potesse farlo morire

e privarmi così di quel paesaggio misterioso

che  sono i ricordi.

Sono piena di riti

e della logica dei ricordi

che viene dopo, quando si affaccia alla mia vita

il rendiconto della verità giornaliera,

il sogno affogato nell’acqua.

Sono misteriosa come tutti,

ogni mio movimento è un miracolo

e tu lo sai,

ma il grande passo

che io possa fare è quello di venire da te

(un viaggio infinito senza ritorno,

forse un viaggio che mi porterebbe a morire

perchè io sono il canto e la lunga strada).

Il canto muore, va a morire

nelle viscere della terra

perchè io sono la misura

del tuo grande spettacolo di uomo;

sono lo spettatore vivo

delle tue rimebranze ma anche l’insetto,

l’animale che sogna e che divora.

Prima della poesia viene la pace,

un luogo sempiterno e pieno

sopra il quale non passa nulla,

neanche un veliero;

prima della poesia veine la morte,

qualche cosa che balza e rimbalza

sopra le acque, il lungo cammino

di una folla di genio e di malizia

che porta lontano,

ma io e te siamo soli

come se fossimo stati creati

primi e per la prima volta;

io e te siamo riemersi dal fango della folla

e giornalmente tentiamo di rimanere soli

in questa risma di carte

che è il grande spettacolo dei vivi.

Io e te siamo esangui,

senza voglia di finire questo incantesimo.

Incolori e indomiti, siamo soli

nel limbo del nostro piacere

perchè  io e te

siamo pieni di amore carnale,

io e te.

Alda Merini ( a Sergio Bagnoli)